12 pazienti hanno avuto un primo “assaggio” delle app PainRELife per il monitoraggio domestico del dolore cronico, tramite la lettura di due storyboard, ovvero presentazioni create per dare all’utente un’idea di cosa sono e come si utilizzano queste app.
Lo storyboard della prima app – dedicata a chi ha subito un intervento chirurgico per tumore al seno – è stato sottoposto a 6 pazienti dell’Istituto Europeo di Oncologia. Le intervistate hanno apprezzato in particolare le sezioni dell’app che valorizzano le emozioni e il vissuto psicologico legati al dolore cronico post-intervento. L’app fornisce, infatti, la possibilità di tenere un «diario elettronico» del dolore e propone all’utente questionari sullo stato di salute psico-emotiva, oltre che fisica. Il dolore, infatti, è vissuto dalle pazienti come un’esperienza soggettiva, talvolta difficile da comunicare, e la riflessione guidata offerta dall’app è stata considerata utile per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé e del proprio dolore. Allo stesso tempo, il tracciamento dell’intensità dolore sul «termometro del dolore» è stato ritenuto valido nel tradurre quel vissuto soggettivo in parametri oggettivi, più facili da comunicare al medico.
La seconda app, destinata ai pazienti affetti da dolore post-ictus, ha interessato i 6 intervistati del CCPP di Milano per l’aspetto educativo. In entrambe le app sono inclusi, infatti, materiali audio e video validati da personale medico, contenenti informazioni sul dolore cronico, le terapie e i trattamenti. Gli intervistati hanno anche proposto di implementare nell’app funzioni che permettano di contattare il medico o un caregiver. Questo gruppo di pazienti è mediamente più anziano e ha inteso l’app come una forma di assistenza domiciliare, più che come strumento di consapevolezza e cura di sé.
In conclusione, le app PainRELife sono state apprezzate e ritenute utili dai pazienti intervistati. Stando ai loro feedback, gli aspetti su cui riflettere riguardano soprattutto l’accessibilità e la possibilità di conciliare l’utilizzo di queste app con gli impegni della quotidianità.