Prendiamo il caso di una persona a cui viene diagnosticato un tumore al seno o che viene colpito da un ictus: il loro percorso di recupero può essere tutto in salita se affrontato insieme a un compagno molto sgradevole: il dolore. Purtroppo il sintomo del dolore cronico, cioè quello che non passa nel giro di pochi mesi, non è raro: nei due casi considerati in Pain RELife (tumore al seno e post ictus), lo prova almeno un/a paziente su 4, anche a distanza di anni dalla fine dei trattamenti.
Pain RELife ha scommesso sull’aiuto offerto dalle soluzioni digitali: nel caso del post ictus è stata progettata un’applicazione mobile per tenere traccia dell’evoluzione del dolore nel tempo, in modo da facilitarne l’inquadramento durante la visita di controllo (follow up) e fornire al neurologo informazioni preziose per impostare al meglio la terapia.
Nel caso del tumore al seno l’app è stata pensata come strumento di auto-efficacia, con l’obiettivo di aumentare la capacità di gestire il proprio dolore e ridurne l’impatto sulla vita quotidiana. L’app combina tre funzioni principali: la prima, educativa, fornisce informazioni scientificamente affidabili sul dolore cronico (cos’è e come si manifesta) e sui principali trattamenti farmacologici e non farmacologici attualmente utilizzati; la seconda offre il monitoraggio nel tempo del dolore e del benessere psico-emotivo (attraverso questionari validati per il rilevamento di ansia e depressione); infine, una terza funzione fornisce supporto decisionale nelle scelte di trattamento e aiuta i pazienti a comprendere le proprie preferenze rispetto ai trattamenti proposti dallo specialista, attraverso la compilazione di un albero decisionale.
È stato dimostrato, infatti, che il coinvolgimento del/la paziente in una scelta condivisa sui trattamenti non consente solo di ridurre il conflitto decisionale, ma anche di migliorare l’aderenza ai trattamenti.
Le app di Pain RELife sono collegate alla piattaforma Nu in modo da allineare tutti gli attori coinvolti nella cura del paziente. Sono state progettate e sviluppate grazie alla collaborazione stretta tra i partner clinici (IEO, CCPP) e quelli tecnologici (Nuvyta, IMS, Zadig). Nel corso del progetto si valuterà se e quanto sono gradite e facilmente utilizzabili dai pazienti, reclutati nei due centri clinici del progetto. Si tratta di una prima verifica, un punto fermo nella progettazione e nello sviluppo di strumenti che si propongono di ridurre l’impatto negativo del dolore.